I genitori di Alessio non hanno lacrime, sembrano due automi, hanno assistito alla tragica morte dei figlio. Il Suv è piombato su Alessio D’Antonio, morto nell’impatto, e sul cuginetto ricoverato in fin di vita al Policlinico di Messina, davanti agli occhi dei genitori affacciati dalla palazzina di Vittoria, del tutto impotenti. «L’abbiamo visto piombare con l’auto e ce lo ha portato via. L’ho visto morire, non ho potuto fare nulla», dice distrutto nella camera mortuaria, il padre della piccola vittima, Alessandro D’Antonio. «Mio figlio era un bambino felice e pieno di passioni aggiunge. Non perdono l’assassino… che stia per sempre in galera». E la madre racconta le fasi drammatiche degli eventi e le sovviene un particolare: «Volevo chiamare i soccorsi, cercavo un telefonino e l’ho strappato dalle mani di un uomo che passava, solo dopo ho saputo che era l’assassino di mio figlio».
Il padre: “L’abbiamo visto piombare con l’auto e ce lo ha portato via, l’ho visto morire”.
I genitori di Alessio non hanno lacrime, sembrano due automi, hanno assistito alla tragica morte dei figlio. Il Suv è piombato su Alessio D’Antonio, morto nell’impatto, e sul cuginetto ricoverato in fin di vita al Policlinico di Messina, davanti agli occhi dei genitori affacciati dalla palazzina di Vittoria, del tutto impotenti. «L’abbiamo visto piombare con l’auto e ce lo ha portato via. L’ho visto morire, non ho potuto fare nulla», dice distrutto nella camera mortuaria, il padre della piccola vittima, Alessandro D’Antonio. «Mio figlio era un bambino felice e pieno di passioni aggiunge. Non perdono l’assassino… che stia per sempre in galera». E la madre racconta le fasi drammatiche degli eventi e le sovviene un particolare: «Volevo chiamare i soccorsi, cercavo un telefonino e l’ho strappato dalle mani di un uomo che passava, solo dopo ho saputo che era l’assassino di mio figlio».