Leggende

La leggenda del tesoro di Grisì: i tre spiriti, la giumenta, la grotta incantata e i “Santi Turrisi”

Tante sono le storie e le leggende che gli arabi, durante la loro dominazione, hanno lasciato in eredità ai siciliani; una di queste è la leggenda del tesoro di Grisì, piccola frazione di Monreale, sopra Palermo. La leggenda narra dell’esistenza di un enorme tesoro, formato da oro, gioielli e monete, nascosto all’interno di una grotta sperduta.

Immagine di Monteeldas Studio – Shutterstock

Sebbene nei secoli, molti siano stati gli avventurieri alla disperata ricerca del tesoro, nessuno è mai riuscito a raccontarne il ritrovamento e a svelare l’esatta posizione della grotta, talmente antica da non essere presente in alcuna mappa. Al suo interno, secondo quanto narrato dalla leggenda, si troverebbe un tesoro di enorme valore, talmente grande e prezioso che nessun uomo riuscirebbe mai a spenderne neanche la metà. Dentro di essa, si dice sarebbero conservate monete d’oro, pietre preziose, gioielli e oggetti d’oro in quantità mai vista.

Si racconta, che a proteggere il tesoro, ci siano tre spiriti, dalle sembianze umane, che per l’eternità giocano a bocce e dadi adagiati su un letto di monete d’oro. Chiunque abbia cercato di lasciare la caverna, portando con sé anche solo una piccola moneta, per via della maledizione che avvolge questo luogo, si dice, non sia stato più in grado di ritrovare l’uscita morendo all’interno di essa, di stenti e di fame. Si narra però che, in realtà, esisterebbe uno stratagemma per aggirare la maledizione e gli spiriti posti a protezione della caverna.

Per sfuggire ai tre spiriti, scampare alla maledizione e impossessarsi del tesoro, bisognerebbe compiere un rito abbastanza particolare che, per essere celebrato, necessiterebbe di una giumenta e di tre uomini di nome “Santi Turrisi” provenienti da tre angoli diversi della Sicilia.

Procurato il necessario per il rito magico, bisognerebbe recarsi all’interno della caverna e sacrificare agli spiriti la giumenta e i tre “Santi Turrisi”, friggendone e mangiandone le interiora. Soltanto dopo avere portato a termine il macabro rito si potrebbe portare fuori il tesoro di Grisì e vivere come sceicchi per tutta la vita.

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