L’Assemblea delle Nazioni Unite, tenutasi a Parigi il 10 dicembre del 1948, ha sancito, con la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” l’osservanza, in tutto il mondo, dei valori di democrazia, diversità e tolleranza affinché mai si debbano ripetere gli orrori dei campi di sterminio nazisti della Seconda Guerra Mondiale.

“La tutela dei diritti della persona sia al centro della risposta alla pandemia”
Così dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pone “l’accento sulle immense sfide che la pandemia ci pone di fronte. Mentre interi popoli subiscono persecuzioni per ragioni politiche, etniche o religiose, l’emergenza sanitaria genera in tutte le società ulteriori rischi di discriminazione e forme di emarginazione, che lacerano il tessuto sociale e contraddicono valori fondamentali”.
“Nella giornata mondiale dei diritti umani, per richiamare ogni stato democratico al dovere di far valere i trattati internazionali, – dichiara in un twitter un rappresentante della maggioranza – voglio citare due casi su cui dobbiamo tenere alta l’attenzione, quello di Patrick Zaky e Jousha Wong (ancora in carcere) perché prevalga sempre il rispetto dei diritti umani”.
A chiosa di questi ultimi due esempi, per lanciare un pensiero positivo e di speranza vi proponiamo la storia di Chris Obehi, giovane nigeriano di 22 anni, che ha sfidato la morte su uno dei barconi partito dalla Libia e ce l’ha fatta. Chris ha lasciato la propria terra per un futuro migliore portandosi dietro la speranza e la voglia di vivere tutto ciò che la vita gli ha negato. Ha un sogno nel cassetto, diventare un musicista affermato. Per questo si è iscritto e frequenta il conservatorio di Palermo. A Palermo si sente a casa e ama suonare e cantare le canzoni in dialetto siciliano.