Leggende

Lucia, la “Santuzza” siciliana, protettrice della vista, patrona della città di Siracusa

Originaria di Siracusa, Lucia visse tra il 283 e il 304 d.C. Secondo la tradizione, la giovane martire cristiana fu accecata durante il martirio e proprio per questo passata alla storia come la santa della luce e protettrice della vista.

Prima del 1300, il 13 dicembre, giorno in cui i cristiani celebrano la sua memoria, coincideva con il solstizio d’inverno a causa dello sfasamento tra anno solare e calendario giuliano. Fu proprio il solstizio, a ispirare la chiesa a dedicare questo giorno a Lucia, il suo stesso nome infatti deriva dal latino Lùcia, femminile di Lùcius, la cui radice è lux, lucis, luce: significava “nata nelle prime ore del mattino”, oppure “durante il giorno”.

Santa Lucia – Immagine di Serse82, Public domain, Wikimedia Commons

Le sue spoglie riposano nella chiesa di San Geremia, a Venezia, dove sono state portate durante la quarta crociata dal doge Enrico Dandolo, che le aveva trafugate da Costantinopoli.

Secondo la leggenda, Lucia era una giovane ragazza siracusana di nobile famiglia, fidanzata con un concittadino. In seguito alla malattia della madre, Lucia recatasi in pellegrinaggio a Catania, sulla tomba di Sant’Agata, per invocarne la guarigione, decise di consacrare la sua giovane vita a Dio dedicandosi all’aiuto dei poveri e dei più deboli.

Tornata a Siracusa, trovò la mamma guarita e decise di rompere il fidanzamento, per dedicarsi ai poveri che stavano nelle catacombe, donando loro tutta la sua dote. Il fidanzato per vendicarsi, la denunciò pubblicamente come cristiana. Erano gli anni delle persecuzioni da parte di Diocleziano.

Lucia, ammise e ribadì la sua fede, irremovibile anche sotto tortura, affermando che la sua forza veniva non dal corpo, ma dallo spirito. Al momento di portarla via, l’esile corpo da ragazzina assunse una forza miracolosa e, né uomini né buoi, né il fuoco né la pece bollente riuscirono a smuoverla. Condannata a morte prima di morire riuscì a ricevere l’Eucaristia predicendo a Diocleziano la sua prossima morte e la cessazione delle persecuzioni.

Insieme a Sant’Agata e a Santa Rosalia è una delle Sante Martiri più venerate e legate alla cultura popolare siciliana. E’ patrona dell’Arcidiocesi di Siracusa e dell’Arcidiocesi di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela.

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